Tramite Facebook:
Poveri noi.
Gli danno una cac…ehm, macchina fotografica in mano, gli dicono “tò, vai e scatta” per pagarli una fava (se li pagano). Muti muti, quatti quatti…da farti quasi tenerezza se, cinque secondi dopo un tuo scatto, ti “rubano” la posizione per farne uno loro. Ciò che conta? Il ritorno economico dalla pubblicità, la “gioia” di tizio o caio che vanno a guardarsi la propria faccia di minchia alla serata X del locale Y…e magari qualcuno ci casca pure e chiede informazioni per qualche servizio “serio”.
Cosa c’entra in tutto ciò la fotografia? Nulla.
Ma tanto, a Reggio Calabria, basta metterci un logo, un nome ed una data sotto…e diventano tutti fotografi…e diventano tutte belle foto. Poi…se gran parte hanno dominante magenta, se i neri sono bruciati, se il flash è quello integrato che brucia e non quello esterno che diffonde, se qualcuno per colpa della distorsione ha una testa degna di Alien…non ci fa nulla, siamo a Reggio Calabria, l’importante è che il tuo volto CI SIA!
Sono le 6:38…dopo aver:
*prima* LAVORATO su una marea di FOTOGRAFIE (non per il danaro, ma per il puro piacere di farlo), fra l’altro non avendo ancora finito…
*poi* essermi ‘nnasiato dopo aver visto certe “cose” (orribili, non curate e senz’animo) che non meritano di essere chiamate né immagini né tantomeno FOTOGRAFIE…
*infine* aver scritto questo papello, che alla fine al posto di messaggio di stato è diventata nota…
…vado a dormire. Non ho sonno, vorrei una sigaretta ma le ho finite, fuori piove…
…ok, basta, vado a dormire.
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